Le auto a idrogeno sono vetture dotate di un motore elettrico, ma non richiedono la ricarica delle batterie. Questi veicoli immagazzinano gas in bombole ad alta pressione e lo immettono poi in una pila denominata fuel cell, nella quale avviene una reazione elettrochimica che genera elettricità ed emette della semplice acqua.

 

L’idrogeno è ovunque

 

L’idrogeno è la sostanza più abbondante del pianeta. È, come noto, il primo elemento della tavola periodica, e perciò anche l’atomo più elementare (composto da un protone che costituisce il nucleo e un elettrone). In natura, lo si trova nell’acqua (due atomi di idrogeno e uno di ossigeno), nella materia organica, nei combustibili fossili e nel gas naturale. Difatti, sulla Terra l’idrogeno non si trova mai allo stato puro, ma soltanto nelle molecole, combinato con altri elementi chimici. L’idrogeno, se prodotto a partire da una fonte di energia pulita, è un vettore energetico a zero emissioni.

 

I pro: le opportunità

Come si è detto, l’idrogeno può essere un vettore energetico a zero emissioni. Dalla sua combustione, infatti, si genera vapore acqueo. Inoltre, può essere conservato e trasportato con relativa facilità, quindi di base si potrebbe distribuire abbastanza agevolmente su vasta scala (ma al momento la questione è dibattuta).

 

Contro: i costi

Non è tutto oro ciò che luccica. Non dimentichiamo che l’idrogeno in natura non si trova allo stato atomico e, pertanto, deve essere prodotto. Ciò comporta dei costi notevoli che poche realtà aziendali possono effettivamente permettersi. Ragionando su un’implementazione a livello nazionale, l’operazione potrebbe costare, nella migliore delle ipotesi, decine di miliardi di euro. Ancora, un motore a celle costa attualmente dieci volte un motore tradizionale e di recente la soluzione è stata bocciata dal ceo di Volkswagen Group, Herbert Diess, anche se altre case automobilistiche, come Toyota o la coreana Hyundai ci credono di più. Va anche detto che la produzione risulta a zero emissioni solamente nel caso in cui ci si basi su fonti di energia pulita, come nel caso di energia eolica, idroelettrica e solare. Infine, non va dimenticato che l’idrogeno è un gas altamente infiammabile, quindi potenzialmente molto pericoloso se stoccato in grandi quantità al chiuso.