Esce al cinema l'11 novembre 3/19. Si tratta del nuovo film di Silvio Soldini con Kasia Smutniak grande protagonista. E' una coproduzione Italia ‐ Svizzera, Lumiere & Co. e Vision Distribution, in collaborazione con Sky e Prime Video.

3/19, sinossi

In 3/19, la vita di Camilla, avvocatessa di successo e una figlia ormai grande, viene sconvolta in una notte di pioggia a Milano. Un incidente stradale, di cui forse è responsabile, la coinvolge in un'indagine che la porterà molto lontana dai luoghi e dai paesaggi che è abituata a frequentare. Al suo fianco in questa strada misteriosa e incerta, c’è Bruno, direttore dell’obitorio, con cui Camilla ‐ mentre cerca di ricostruire la vita di un estraneo ‐ scopre sé stessa.

Riflessioni

Un incidente cambia la vita di una donna in 3/19. Ma non è lei la vittima. Ne è la causa, sebbene involontaria. La sua vita potrebbe ‐ o vorrebbe ‐ andare avanti come se nulla fosse accaduto, in fondo si è solo rotta un polso. Invece piano piano dentro di lei si apre una crepa. Come una falda d'acqua sotterranea che si fa spazio nel cuore e nella mente.
Niente sarà più come prima. Cambiamento e rinascita sono i temi principali di 3/19, che tuttavia ne contiene altri a me cari che s’intrecciano e convivono. Il caso, la memoria, l’identità, la lontananza dei mondi che ognuno di noi abita… Lo scontro‐incontro con un ragazzo che viene da un luogo lontano anni luce dal nostro Occidente, e che muore nell’anonimato, trascina la nostra protagonista in un viaggio interiore che da un lato riapre una ferita antica e mai rimarginata, dall’altro la spinge verso un presente che non conosceva, verso realtà e persone che non avrebbe mai incontrato. Perché fino a ora nemmeno le vedeva, o non le avvicinava: non ne aveva motivo. Anche Bruno, il direttore dell’obitorio, è qualcuno che non avrebbe mai guardato se non fosse che è l’unica persona che in fondo la capisce e la accompagna. E che può aiutarla.

La storia di Camilla

Camilla in 3/19 vive in un mondo a parte, dove si parla una lingua diversa, spesso per noi incomprensibile, dove tutto è speculativo: ogni minuto è denaro, ogni richiesta dev’essere esaudita e solo il lavoro dà forma alla vita. L’unico modo che ha trovato per calmarsi e ricentrarsi è visualizzare l’immagine di un bosco autunnale, dove tutto è pace e silenzio. Forse, nel profondo, quando si butta fuori dal taxi quella notte nella pioggia, vorrebbe scappare da tutto. La città sotto il diluvio diventa una terra di nessuno dove il suo destino si scontra con quello di un ragazzo che viene da un altro mondo. Anche lui sta scappando, ma per sopravvivere. E Camilla è costretta a fermarsi, distesa sull’asfalto, fradicia di pioggia. La città, una Milano contemporanea, l’unico luogo in Italia in cui potevo ambientare questo film. Ai piani alti la finanza, gli investimenti da milioni di euro, il vetro e l’acciaio; a livello strada la diversità, la povertà e l’accoglienza.