“La crisi energetica degli ultimi mesi e la tempesta “perpetua” sul mondo automotive stanno mettendo in dubbio tempi e modalità della transizione ecologica al 2035 nel nostro Paese e a livello europeo. Gli effetti in Italia sono evidenti: il mercato delle immatricolazioni procede lentamente, soprattutto nel Sud Italia per il calo della capacità di spesa delle famiglie, e a fine anno si fermerà a quota 1 milione e 300mila veicoli. L’elettrico stenta”. Sono stati questi alcuni tra i principali spunti al centro della prima giornata dell’evento #FORUMAutoMotive, il movimento di opinione sui temi legati alla mobilità a motore promosso dal giornalista Pierluigi Bonora, in programma ieri e oggi a Milano e in diretta streaming.

Il promotore di #FORUMAutoMotive Pierluigi Bonora ha introdotto i lavori evidenziando come “La transizione ha bisogno di tempo, si parla troppo spesso di cosa accadrà nel futuro, senza però guardare al mercato reale e alle urgenze immediate. Bisogna superare l’approccio ideologico e strumentale al tema. La svolta elettrica è stata decisa senza consultare il mercato e i consumatori e oggi da più parti sembrano emergere dei ripensamenti". In prima battuta la parola a Dario Duse, EMEA Co-Leader of Automotive & Industrial, Italy Country Leader e Managing Director di AlixPartners, che ha presentato l’ultimo aggiornamento del Global Automotive Outlook: “Nessuno si aspettava che un’industria rigida come l’automobile avrebbe superato l’emergenza COVID senza grossi problemi".

Mercato in affanno nel 2022

La tavola rotonda, moderata da Pierluigi Bonora e Dario Pennica, Direttore di Sicilia Motori, ha visto il primo intervento di Plinio Vanini, Presidente di Autotorino: “Viviamo un momento epocale di cambiamenti che tocca tutte le imprese del settore. Per fare i cambiamenti serve attendere i tempi necessari, grande capacità di cambiamento, ma anche un mercato del lavoro più flessibile". Sergio Tumino, Amministratore Unico di ST Sergio Tumino di Ragusa, si è poi focalizzato sul tema degli investimenti al Sud: “Il parco circolante siciliano, che vede ampie quote di veicoli ante Euro 4, rende più difficile investire in alcune aree del Paese". In parziale accordo con Tumino, Francesco Maldarizzi, Presidente della Maldarizzi Automotive S.p.A, che ha sostenuto: “Più che di sostegni nel Sud Italia c’è bisogno di fare squadra".

Spostando il focus sul Nord del Paese è intervenuto Mario Verna, General Manager di Queen Car Torino: “L’area del Piemonte ha una situazione migliore rispetto al mezzogiorno, ma “l’abbandono” di Stellantis ha comunque rallentato le vendite per mancanza di interventi e produzione". Sul mercato europeo si è concentrato Piero Carlomagno, Presidente di ADEFCA Associazione Dealers Europei FCA: “In Europa le reti ex FCA stanno vivendo un fenomeno singolare. I rivenditori sono quasi tutti multimarchio e gli operatori dedicati sono stati decimati per la scarsa dimensione".

Automotive, dalla tempesta perfetta alla tempesta “perpetua”

Andrea Arzà, Presidente Federchimica-Assogasliquidi, ha aperto il dibattito focalizzandosi sulla crisi del gas: “I troppi NO che negli anni il nostro Paese ha espresso verso la realizzazione di impianti hanno prodotto una situazione critica come quella attuale". La parola ad Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto che ha evidenziato come “è tempo di guardare al medio periodo, sono molte le insidie sul mercato che lo porteranno nel 2022 a quota 1 milione e 300mila immatricolazioni, nonostante questo serve operare investimenti". Nel mentre, Francesco Naso, Segretario Generale di Motus-E, ha risposto alle critiche nei confronti della svolta elettrica: “Vanno superati gli schieramenti. Il mandato dell’Europa al 2035 è tecnologicamente neutrale, a condizione che si producano zero emissioni". “Le motorizzazioni endotermiche più recenti”, ha affermato, Claudio Spinaci, Presidente UNEM, “hanno raggiunto oggi gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento. La crisi energetica prescinde dalla guerra in corso in Ucraina. Il gas manca a livello mondiale".

Simonpaolo Buongiardino, Presidente di Federmotorizzazione è tanto chiaro quanto netto: “L’Europa va a due velocità, quella del Nord che produce energia, ma meno forte nella produzione di auto, e una del Sud che viaggia all’inverso". Sugli obiettivi dei prossimi anni si è espresso Michele Crisci, Presidente di Unrae: “L’auto elettrica non sarà l’unica scelta nel futuro, ma una delle scelte". Sul tema della componentistica si è soffermato Marco Stella, Vicepresidente di ANFIA: “La componentistica è un settore strategico per il Paese. Più che di tempesta perfetta, il settore dell’auto è da anni in tempesta permanente con ogni anno 2-3 shock da superare, anche se nessuno poteva immaginare gli eventi degli ultimi mesi". Roberto Scarabel, presidente di AsConAuto, ha poi osservato come “i tempi di consegna dei veicoli restano uno dei problemi centrali per i dealer e i consumatori, così come le valutazioni dell’usato". Il tema delle flotte aziendali è stato al centro delle dichiarazioni di Alberto Viano, Presidente di Aniasa: “Oggi il Governo deve avere un approccio positivo e di lungo periodo. Del precedente Governo abbiamo apprezzato la capacità di ascolto su alcuni temi. Quello che osserviamo è un rallentamento del ricambio del parco circolante".